MONTECASOLI
COORDINATE
42.4976187; 12.2357765,261 (insediamento rupestre)
Dentro un fitto bosco di querce sono presenti numerose cavità scavate dall’uomo nel corso dei secoli: ambienti quadrangolari con banchine ai lati, con segni di riutilizzo come piccole finestre, mangiatoie, incavi per la trasformazione ad ovile o stalla. Forse in origine tombe etrusche nel corso del tempo riutilizzate e adattate a diversi scopi. Quello che è certo è che Monte Casoli, analogamente ad altri centri su altura tufacea dell’alto Lazio, fu fortificato in concomitanza con l’espansione romana, abbandonato in seguito alla conquista e rioccupato nel medioevo sempre per ragioni difensive.
Etruschi, Romani e Medioevo
Sono visibili resti di fortificazioni etrusche datate al IV-III secolo a.C. e ruderi di un castello medievale completamento in rovina. Il sito, come gran parte degli abitati medievali, è difeso naturalmente su tre lati da ripide pareti di tufo. Infatti la collina di Monte Casoli è situata a circa 1 km da Bomarzo, ed è un piccolo altopiano tufaceo delimitato dai due corsi d’acqua del Vezza e il fosso di Monte Casoli.
Le vicende storiche
In epoca etrusca la zona dove oggi sorge la chiesa di Santa Maria di Montecasoli fu sede di un nucleo fortificato a difesa di Bomarzo, lungo il corso del torrente Vezza. Ancora abitato in epoca romana, l’insediamento fu trasformato in castello nel medioevo, come testimoniano i resti delle mura difensive e gli atti di vendita del 1293 alla città di Viterbo. Nel 1520 la tenuta risulta essere data in concessione dalla Reverenda Camera Apostolica per un canone costituito da un cane da caccia, poi sostituito da otto libbre di cera. Nei pressi dei resti del castello sorge la piccola chiesa di S. Maria di Monte Casoli.
Cavità e colombari
La parte alta di Monte Casoli è ricca di cavità che un tempo furono adibite ad abitazioni, stalle e magazzini. Sui costoni sono ancora visibili colombari in parte crollati e alcune tombe. Molto suggestiva la via cava.
Area naturale protetta
Oggi Montecasoli è area naturale protetta per le sue valenze naturalistiche ed archeologiche ed è meta di una processione nel giorno del Lunedì di Pasqua.
Dotto.ssa Francesca Pontani
Archeologa, comunicazione digitale