NECROPOLI ETRUSCA DI GUADO CINTO – TUSCANIA

COORDINATE
42.24’12.0 11.52’34.6

Nella località Guado Cinto a Tuscania, attraverso le indagini condotte tra la fine del 2005 e l’estate del 2006 dalla Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, è stata indagata una necropoli monumentale in uso almeno dalla metà del VI secolo fino alla metà del V secolo a.C.

Guado Cinto: tre giganteschi tumuli funerari
Guado Cinto sul fiume Marta è una necropoli monumentale composta da tre enormi tumuli di circa 20 metri di diametro, di cui uno con camera funeraria centrale interamente costruita con grandi blocchi di tufo. L’elemento visivamente più appariscente sono le strutture a tumulo che per la loro grandezza e il loro stile architettonico particolarmente elaborato e sontuoso sono quasi un unicum nel panorama archeologico del territorio, e ascrivibili ad una committenza di rango principesco che sicuramente ebbe un ruolo di preminenza economico-politica nella regione.

Vista della Necropoli di Guado Cinto a Tuscania



Guado Cinto: elaborate decorazioni architettoniche
Il complesso di tombe di Guado Cinto, anche se sconvolto dalle arature e dai saccheggi antichi e moderni, ha restituito resti di pregevoli corredi funerari (conservati al Museo archeologico nazionale a Tuscania). Il ritrovamento di specifici reperti coroplastici ha inoltre confermato la presenza nei tumuli di elaborate decorazioni architettoniche composte da sculture lapidee e lastre fittili di elevata qualità!

La ceramica attica a figure rosse di Guado Cinto
In particolare nell’esplorazione dei tre grandi tumuli lo scavo ha recuperato una grande quantità di materiali tra cui, soprattutto, ceramica attica del tipo a figure rosse, creata da grandi maestri. Infatti con l’intensificarsi degli scambi commerciali tra l’Etruria e le isole del mare Egeo, i vasi soprattutto corinzi e attici sono abbondantemente importati dagli Etruschi che ne apprezzano la qualità, diventando il simbolo dello status sociale raggiunto da chi decide di esporli e di utilizzarli. La ceramica attica qui ritrovata si compone di kylix, crateri, anfore: cioè il corredo utilizzato per il simposio, quel momento di convivialità ritualizzata che gli Etruschi derivano dalla Grecia, veicolato in Italia attraverso appunto la ceramica attica stessa e il suo contenuto, il vino.

Guado Cinto: passaggio economico obbligato
E’ quindi nella fase tardo-orientalizzante ed arcaica che il centro di Tuscania esprime una economia spiccatamente commerciale con consistenti flussi di materiali dal Mediterraneo. Il fervore artistico che si manifesta in questo periodo, i cui centri principali sono Vulci, Tarquinia, Cerveteri e Orvieto, aveva, in definitiva, in Tuscania un passaggio obbligato dove i suoi caratteri venivano recepiti, assorbiti e spesso rielaborati in manifestazioni locali con una propria peculiarità e che pongono Tuscania stessa quale caposaldo del transito commerciale sulle più importanti direttrici viarie di allora, che dalla costa si dirigevano verso il comparto falisco-capenate e nelle regioni transtiberine, e a quello volsiniese.

Dott.ssa Francesca Pontani
Archeologa, comunicazione digitale